Una manutenzione minima
I robot aspirapolvere sono apparecchi dotati di tecnologie oggi molto evolute. Poiché costantemente al servizio di un funzionamento il più possibile autonomo e in grado di richiedere una manutenzione ridotta all’osso, da parte dell’utente. La ricerca del settore ha favorito una evoluzione impressionante e permesso il lancio di prodotti davvero competitivi, sotto diversi punti di vista. Eppure, un aspetto non è mai mutato: l’importanza di quella manutenzione, sia pur portata al minimo, che viene richiesta all’utilizzatore del prodotto in oggetto.
I sensori antiurto
Se si legge, o si scorre velocemente, la lista delle caratteristiche di un moderno robot aspirapolvere, si trovano delle parole ricorrenti. Parole che si riferiscono a precise funzioni o a determinate proprietà dell’elettrodomestico. Una di queste è “antiurto” oppure “anticollisione“. Entrambe si riferiscono, generalmente, a dei cosiddetti sensori. Ovvero sia, a dei dispositivi di tipo meccanico o elettronico, utili a rilevare delle variazioni nella lettura dello spazio circostante. Le variazioni in questione sono trasmesse ad un sofisticato sistema di controllo, di cui il robot è dotato, inducendone un certo tipo di comportamento.
La rimozione degli ostacoli
Per quanto, le caratteristiche tecniche sino a qui descritte, siano davvero vantaggiose dal punto di vista di gestione autonoma degli ostacoli da parte del robot, una precauzione va osservata. Ed ha proprio a che vedere con quella minima, ma fondamentale opera di manutenzione, di cui parlavamo sopra. Per agevolare il lavoro del robot, sia in termini di tempo che di qualità della pulizia, sarebbe difatti preferibile, sgomberare il più possibile i pavimenti coinvolti nel suo passaggio. Naturalmente non parliamo di oggetti ingombranti, e che magari richiedono anche un certo impegno nel doverli spostare. Quelli che insomma costituiscono l’arredo della stanza, come ad esempio tavolini, poltrone e quant’altro.
La stazione di ricarica
Altrettanto importante è avere cura di collocare, nella maniera opportuna, anche la stazione di ricarica. Si tratta della base, solitamente inclusa nella confezione originale del prodotto, che lo stesso utilizza all’occorrenza per ricaricare le batterie. Non si tratta solo di posizionare, la base di ricarica, presso un luogo facilmente accessibile al robot. Ma anche di eliminare eventuali ostacoli che possano frapporsi tra i due.
Se l’ambiente in cui si posiziona la stazione di carica, infatti, risulta colmo di oggetti, che magari hanno anche rilevanti dimensioni, questi potrebbero interferire con la comunicazione tra i due apparecchi ed inficiare, di conseguenza, un eventuale ricorso alla ricarica da parte del robot. Quando questo rileva un basso livello di carica, infatti, attiva un sensore apposito che va alla ricerca della posizione in cui si trova la stazione. Dalla stessa, riesce poi a tornare nel punto esatto in cui le operazioni di aspirazione e/o lavaggio si erano interrotte.